Le 15 scoperte archeologiche più importanti dell’Antico Testamento

Feb 19, 2015 Fonte: https://gloria.tv/article/YVQebfBjG17U2rdCxT2FxBfcT

di Walter C. Kaiser Jr.

l dottor Walter C. Kaiser Jr. è titolare di Antico Testamento presso il Seminario Teologico Gordon-Conwell. Egli è riconosciuto a livello internazionale come studioso di Antico Testamento. Ha pubblicato più di 30 libri.

” È difficile ridurre diverse centinaia di scoperte archeologiche significative a un semplice elenco delle 15 più importanti. Le seguenti saranno qui elencate sulla base di come ciascuna ha influenzato l’interpretazione delle Scritture. Elencherò le seguenti scoperte in ordine di significatività, aggiungendo giusto qualche commento per spiegarne l’importanza.

  • In un modo simile, il papiro di John Rylands, scoperto nel 1920 da Grenfeld in Fayum, Egitto, risultò essere il più antico frammento di un manoscritto del Nuovo Testamento finora conosciuto. Fu datato dagli esperti di papirologia nel 125 d.C.

La stele di basalto di Dan, trovata nel 1993-1994, con su scritte le parole «casa di Davide», ci ha fornito la prima evidenza extra-biblica della reale esistenza del re Davide. Prima di ciò, era di moda scartare nella Bibbia le narrazioni su Davide, considerandole propaganda sacerdotale che, durante la cattività babilonese, tentava di dare a Israele una storia passata rispettabile.

Avraham Biran, dello «Hebrew Union College», scavando un sito nel nord d’Israele conosciuto come Dan, in un muro esterno, fatto di pietre, trovò un frammento di basalto di circa 30 centimetri d’altezza. Nello stesso muro un anno dopo, furono scoperti altri due pezzi più piccoli, anch’essi parte dell’iscrizione originaria. Quando le parole aramaiche furono tradotte dalla scrittura paleoebraica, ci si è trovati di fronte al primo riferimento extra-biblico relativo a re Davide.

L’iscrizione col nome di Ponzio Pilato si trova su un monumento del primo secolo che fu riutilizzato per un progetto di rifacimento del quarto secolo. Tuttavia, sembra che fu scritto per commemorare l’inaugurazione da parte di Pilato di un tempio per l’adorazione di Tiberio Cesare durante il periodo di governo di Pilato in Giudea.

Il sommo sacerdote Caiafa, il quale servì come capo del Sinedrio dal 18 al 36 d.C., è conosciuto come colui che diede il cinico consiglio che fosse meglio che morisse un solo uomo (cioè Gesù) invece che soffrisse tutta la nazione (Giovanni 11,49-53). Infatti, fu lui che presiedette al processo notturno di Gesù (Giovanni 18,14).

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