Archeologia, a Gerusalemme trovato prezioso sigillo del 700 a.C.
Il reperto ha le dimensioni di una piccola moneta. Riporta le figure stilizzate di due uomini situati uno di fronte all’altro
Il Dipartimento israeliano per le antichità ha scoperto, durante scavi condotti nella spianata antistante il Muro del Pianto, un sigillo di creta di 2700 anni fa che appare essere appartenuto al “governatore di Gerusalemme”, la più alta carica amministrativa dell’epoca. Il reperto ha le dimensioni di una piccola moneta. Riporta le figure stilizzate di due uomini situati uno di fronte all’altro.
Sul sigillo è anche presente la scritta in lettere ebraiche antiche delle parole: “Leshar-Ir”, ossia “del governatore della città. Gli studiosi israeliani rilevano che nella Bibbia sono menzionati due ‘Governatori’ di Gerusalemme vissuti in epoche diverse: Yehoshua e Maaseiah. Entusiasta il commento del sindaco Nir Barkat: “Gerusalemme – ha rilevato – è una delle capitali più antiche al mondo, abitata in continuazione del popolo ebraico per 3000 anni. “E’ un privilegio – ha concluso – imbattersi così in una delle personalità e dei leader che l’hanno costruita e sviluppata”.
Trovato 100 m lontano dal chiamato “Jerusalem’s Western Wall” (Muro del pianto, resto del Tempio di Gerusalemme), il reperto, risalente il periodo del Primo Tempio, è stato trovato a Dicembre 2017 e porta un’iscrizione che afferma, Appartenente al governatore della città.’ (Israel Antiquities Authority).
A questo ruolo (governatore della citta) si fa riferimento nella Bibbia ebraica: Nel 2 libro dei Re, Giosue (Joshua) viene elencato come governatore ai tempi di Ezechia, re di Giuda, e in 2 Cronache, Maaseiah è considerato governatore nei giorni di Giosia re.
All’ingresso della porta di Giosuè, governatore della città (2 Re 23,8).
Il diciottesimo anno del suo regno (di Giosia), dopo aver purificato il paese e la casa del Signore, mandò Safan, figlio di Asalia, Maaseia, governatore della città (2Cr 34,8).
Ovviamente che la leadership israeliana lo presenta come una testimonianza dell’appartenenza degli ebrei alla terra, e della presenza dei re e governatori a Gerusalemme giù nel sec. VIII a.C. Senza negare questa realtà, riteniamo che sia di più interesse il fatto che si tratta di un’altra conferma della storicità dei libri storici della Bibbia e della veracità dei fatti ivi descritti. Non è l’unico caso di reperti trovati. Non molto tempo fa, si era ritrovato un altro sigillo con l’espressa menzione del nome del re Ezechia (cfr.: http://bibbia.verboencarnado.net/2015/12/18/confermata-lesistenza-del-re-ezechia/).
Se questi reperti si ritengono vere ed autentici per una parte della storia, non è azzardoso concludere che dovrebbe essere anche vera la storia intera a noi tramandata dei libri sacri. Così imporrebbe la logica almeno.